Finiture dei mobili classici: arte o artigianato?

14 feb Finiture dei mobili classici: arte o artigianato?

La tecnica delle finiture: intarsio

L’intarsio o tarsia lignea è quella decorazione che appare come un magico disegno sui mobili in stile pregiati e che si realizza assemblando piccoli pezzi di legno di svariate essenze, prima tagliati e sagomati a seconda del disegno che si vuole riprodurre.

Gli intarsi sono frutto di una tecnica di alta ebanisteria, diffusa già nel Trecento, che sfrutta le naturali colorazioni del legno per ottenere gli effetti cromatici voluti: artigiani artisti effettuano la lavorazione su lastronatura dello spessore di 3-4 millimetri. Solo pochi artigiani ancora tagliano a mano i pezzi, poiché si preferisce affidarsi a sistemi di taglio più moderni (laser).

Nei mobili lastronati, gli interni sono realizzati con legni poveri come il tiglio o l’abete, sui quali risulta più semplice  incollare gli intarsi, utilizzando prodotti naturali ed atossici.

Finiture intarsio

Quale legno per intarsi

Per intarsi di mobile classico stile Asolano Veneto si utilizzano legni pregiati dal colore diverso:

  • Ebano nero
  • Acero bianco
  • Nocciolo scuro
  • Padouk rosso vivo
  • Mogano rosso
  • Noce americano scuso
  • Radica di noce ferrarese policroma
  • Palissandro brasiliano dal colore violaceo chiaro

E legni esotici quali il bois de rose, dalla tonalità rosa, ed il limone, giallo.

Come si realizzano gli intarsi

Innanzitutto gli intarsi, ossia i piccoli pezzi legno che andranno a comporre il disegno,  si tagliano a mano su pezzo pieno, seguendo il disegno, con sega d’acqua o filo acciaio.

La difficoltà varia a seconda della tipologia dell’intarsio: per la semplice filettatura da 6 mm. o 1,5 mm. si tagliano pezzi geometrici facilmente modificabili, per le decorazioni floreali invece la perfezione è un requisito fondamentale per evitare fastidiose fessurazioni.

Una volta realizzate tutte le tessere del disegno, le si riporta sull’asse di legno massello e se ne tracciano i contorni con la matita. Infine si prepara lo scasso che ospiterà i tasselli con scalpelli e sgorbie e si inseriscono gli elementi nei relativi alloggiamenti.

Per raggiungere  risultati  di qualità è richiesto un elevato grado di precisione, che deriva sia dalla buona conoscenza dei materiali impiegati, sia dalla ottima padronanza degli strumenti di lavoro.

Comò e comodini

A rendere unico un comodino intarsiato contribuisce sicuramente  la scelta delle essenze: in questo caso, il fusto di abete è stato rivestito con una lastronatura di uno spessore di 4 mm. in radica di noce ferrarese lavorata speculare nei centri, tipica lavorazione di pregio in uso nelle botteghe venete e lombarde del 1600 e 1700. L’originalità dell’intarsio  è data dall’uso delle essenze pregiate di noce, palissandro, palissandro brasiliano, acero, bois de rose e ebano.

Esempio di intarsiatura dei filetti dei bordi e dei cassetti, che riconducono il pregiato arredo ai comò sagomati  della seconda metà del 1700, in stile Asolano Veneto. Anche in questo caso, il mobile è intarsiato a mano con filetti in legno di palissandro, acero e bosso: tutte essenze esotiche rare, dalle splendide cromaticità delle loro venature.

Si può intarsiare un mobile di qualsiasi forma?

Arte e artigianato si fondono nella realizzazione degli intarsi: nel caso degli intarsi lastronati, è possibile intarsiare non solo mobili lineari, ma anche gli arredi mossi, sagomati e bombati, che comportano sicuramente una maggiore complessità, ricambiata dagli splendidi effetti finali.

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